sabato 15 dicembre 2012

MMM

MATRIMONIO. Il matrimonio costituisce la cellula fondamentale di solidarietà umana nella società occidentale moderna. Esso va a rappresentare invece una anomalia ed una scoria nel corso del processo di progressiva statalizzazione della società contemporanea. Il matrimonio è un perfetto esempio di come sia possibile sviluppare un disumano isolamento esistenziale anche in presenza di una assidua compagnia. La fedeltà coniugale nel matrimonio di lungo corso spegne le pulsioni sessuali ed il senso stesso del desiderio a favore di un ipertrofico senso di sacrificio. Il matrimonio va difeso e tutelato in quanto specie in via di estinzione. Per salvare il matrimonio non ne vanno modificati i connotati, essi vanno piuttosto precisati, poichè la legge è decisamente troppo vaga e generica quando decreta che i coniugi si impegnano nella reciproca assistenza. Il fallimento del matrimonio ha a che vedere con la mancata propensione al perdono nella società occidentale attuale. Per rafforzare il matrimonio e prevenirne il fallimento bisognerebbe rendere obbligatorio un corso prematrimoniale ben strutturato, non una pagliacciata superficiale infarcita di buoni principi. Il corso preparatorio si dovrebbe concludere con il conseguimento di un nulla osta previo esame presso una commissione indipendente, come se fosse un esame di maturità. Il costo di tale organizzazione sarebbe inferiore all'enorme costo sociale indiretto causato dallo sgretolamento dei rapporti familiari, specialmente quando sono implicati dei figli non adulti. La condizione matrimoniale come la intendiamo oggi non è una forma sociale universale nè eterna e non affonda le proprie radici nella storia dei popoli di 2.000 anni fa. La forma della famiglia varia nel corso della storia e nei diversi paesi. Esiste un'antropologia del matrimonio. Pertanto, la sacralità del matrimonio va intesa come riferita all'unione spirituale, all'atto procreativo ed alla cura della prole da parte del consorzio parentale, non come ratifica divina ad una specifica formula legale collocata in uno spazio ed in un tempo preciso.

MERDA. Parola sgradevole, volgare e rozza che definisce le deiezioni, gli scarti solidi derivanti dal completamento dei fenomeni digestivi che al termine del transito intestinale si concludono con l'espulsione delle feci. E' importante precisare che per l'igiene personale ed il benessere individuale, l'esplusione regolare di tali scarti tossici è salutare e imprescindibile. Tuttavia, nel grande circuito della vita fisica, nel quadro generale dell'ecologia, tali deiezioni non sono scarti ma prodotti intermedi, che vanno ad alimentare il ciclo del benessere del sistema biosfera. In natura non esistono scarti, di nessun tipo. Il concetto di scarto è qualcosa di esclusivamente umano, una costruzione della fantasia. Ne consegue che nessuno può essere considerato uno scarto, anche l'esistenza delle persone apparentemente inutili o nocive ha un valore, forse imperscrutabile, ma c'è ed esso va preservato.

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